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ArteLa Giamaica, in particolare la sua capitale Kingston, oggi può essere considerata uno dei centri dell’arte caraibica; la sua attività artistica ha avuto un enorme sviluppo soprattutto dopo il 1962, anno della raggiunta indipendenza. Si possono far risalire le origini di tale patrimonio artistico all’epoca pre-colombiana, prova ne sono le incisioni lasciate dagli Arawak, primi abitanti dell’isola, sulle pareti di numerose caverne sparse per tutta la Giamaica e tuttora visibili. Prima degli anni ’30 l’arte era trascurata piuttosto che incoraggiata; veniva considerata più un hobby che una vera e propria professione, rendendo difficili le prospettive di vita degli artisti. Edna Manley, moglie di Norman Manley,
ha un ruolo fondamentale nello sviluppo artistico dell’inizio del
‘900: è proprio grazie a lei che l’arte giamaicana
inizia a svincolarsi dai canoni estetici europei e a trovare una dimensione
propria e originale. Non esiste uno stile collettivo che possa definire il lavoro degli artisti giamaicani: esistono una varietà di stili, modi e forme passando dall’accademico, al self-taught (o intuitivo), all’impressionista, al sociale-realist, mischiando influenze Europee ed Americane con tecniche, colori e forme Africane. Oltre ad Edna Manley, pittrice e scultrice, altre figure importanti per il movimento artistico giamaicano, sono Albert Huie, Cecil Baugh, Kapo e Alvin Marriott. |
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